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I migliori film sulla mafia da vedere assolutamente

Immergiti nel mondo oscuro e affascinante del crimine organizzato con una selezione dei film più iconici e indimenticabili sul tema della mafia. Preparati a scoprire storie di potere, lealtà e tradimento che hanno segnato la storia del cinema.

C'era una volta in America
Scarface
Casinò

Il genere "mafia" non è solo un insieme di storie di crimine; è una lente attraverso cui esplorare temi universali come la famiglia, l'onore, il potere e la caduta. Film come "Il Padrino" hanno ridefinito il cinema, mostrando la complessità morale dei personaggi e l'intricato funzionamento delle organizzazioni criminali, spesso con un'attenzione quasi shakespeariana ai drammi familiari. Registi come Martin Scorsese hanno offerto uno sguardo crudo e realistico sulla vita dei gangster di basso livello e sulla loro ascesa e caduta, documentando un'epoca e uno stile di vita con dettagli meticolosi in capolavori come "Quei bravi ragazzi" e "Casinò". Queste pellicole non si limitano a mostrare la violenza, ma scavano nelle motivazioni, nelle regole non scritte e nelle conseguenze inesorabili delle scelte. La potenza di questi film risiede spesso nelle interpretazioni memorabili di attori che sono diventati sinonimo dei loro ruoli, creando personaggi che rimangono impressi nella memoria collettiva. Dalle strade di New York ai casinò di Las Vegas, il cinema sulla mafia continua ad affascinare per la sua capacità di raccontare storie umane estreme sullo sfondo di un mondo spietato.

13. Gomorra (2008)

Gomorra di Matteo Garrone è un ritratto crudo e neorealista della criminalità organizzata in Campania, non la mafia siciliana di Cosa Nostra, ma la Camorra. Basato sul libro inchiesta di Roberto Saviano, il film non glorifica il crimine, ma mostra la sua influenza capillare e distruttiva sulla vita quotidiana, attraverso diverse storie intrecciate.

Lontano dallo sfarzo hollywoodiano, "Gomorra" è grintoso, brutale e disperatamente autentico. Mostra come la Camorra controlli ogni aspetto della vita, dalla moda allo smaltimento dei rifiuti tossici. Gli attori sono in gran parte non professionisti o attori locali, il che aggiunge un ulteriore livello di verosimiglianza. È un film potente e disturbante che offre uno sguardo senza filtri sulla realtà della criminalità organizzata in Italia, vincitore del Grand Prix al Festival di Cannes.

Gomorra

12. American Gangster (2007)

Ridley Scott dirige American Gangster, basato sulla storia vera di Frank Lucas, un signore della droga di Harlem che negli anni '70 ha costruito un impero contrabbandando eroina direttamente dal sud-est asiatico sui voli militari di ritorno dal Vietnam. Il film contrappone la sua ascesa al lavoro di Richie Roberts, un detective onesto determinato a fermarlo.

Denzel Washington offre un'interpretazione magnetica e misurata di Frank Lucas, mentre Russell Crowe è altrettanto efficace nei panni del detective Roberts. Il film è una ricostruzione dettagliata dell'epoca, dai vestiti alle auto, e offre uno sguardo su un tipo diverso di criminalità organizzata rispetto alla mafia tradizionale, ma altrettanto potente e violenta. È un confronto tra due uomini su lati opposti della legge, entrambi con i loro codici e le loro imperfezioni.

American Gangster

11. Crocevia della morte (1990)

Crocevia della morte è la visione unica e stilizzata dei fratelli Coen sul genere gangster, ambientata nell'era del proibizionismo. È un labirinto di alleanze mutevoli, tradimenti e dialoghi affilati come rasoi, con al centro un consigliere che cerca di navigare nel mezzo di una guerra tra gang.

Il film è noto per la sua trama complessa e per l'uso distintivo del linguaggio, con battute che sembrano uscite da un romanzo hardboiled. Gabriel Byrne è fantastico nel ruolo del protagonista Tom Reagan, un uomo intelligente ma tormentato. Una delle scene più iconiche e allegoriche del film è quella del cappello portato via dal vento nel bosco. È un film che richiede attenzione, ma che ripaga con la sua regia inventiva, l'atmosfera noir e l'interpretazione unica del genere da parte dei Coen.

Crocevia della morte

10. Bronx (1993)

Bronx è un gioiello spesso sottovalutato, nonché l'esordio alla regia di Robert De Niro. Basato sull'opera teatrale e poi sceneggiatura autobiografica di Chazz Palminteri, il film è una storia di formazione ambientata nel Bronx degli anni '60, dove un giovane ragazzo è combattuto tra l'amore per suo padre onesto e l'attrazione per il carismatico boss mafioso del quartiere.

De Niro interpreta il padre, mentre Palminteri è Sonny, il boss. La narrazione è calda e personale, esplorando temi di lealtà, scelta e destino. La colonna sonora è piena di classici doo-wop che catturano perfettamente l'atmosfera dell'epoca. È un film che parla di vite ordinarie toccate dal crimine, con personaggi ricchi di sfumature e un'autenticità che deriva dalla sua origine autobiografica. Una storia toccante e potente.

Bronx

9. Donnie Brasco (1997)

Donnie Brasco racconta la storia vera e affascinante di Joe Pistone, un agente dell'FBI che per anni si è infiltrato nella famiglia Bonanno di New York sotto l'identità di Donnie Brasco. Il film esplora il pericoloso equilibrio tra il suo doppio ruolo e il legame inaspettato che si crea con il mafioso Lefty Ruggiero.

Johnny Depp è convincente nei panni dell'infiltrato, ma è Al Pacino a brillare nel ruolo di Lefty, un gangster in declino che vede in Donnie la sua ultima possibilità. La loro chimica sullo schermo è il cuore pulsante del film. Un aneddoto interessante: la famosa battuta di Pacino "Fuhgeddaboudit" (lascia perdere) non era nella sceneggiatura originale ma fu improvvisata dall'attore. Il film offre uno sguardo intimo e teso sul costo umano dell'essere un infiltrato e sulla lealtà nel mondo del crimine.

Donnie Brasco

8. The Irishman (2019)

Martin Scorsese riunisce un cast da leggenda per The Irishman, un'epopea crepuscolare sulla vita di Frank Sheeran, un veterano di guerra che diventa un sicario al servizio della mafia, con legami con il potente sindacalista Jimmy Hoffa.

Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci (uscito dal ritiro apposta per questo ruolo) offrono interpretazioni misurate e profonde, lontane dai loro ruoli più iconici. Il film è notevole per l'uso della tecnologia di ringiovanimento digitale per mostrare gli attori in epoche diverse. Basato sul libro "I Heard You Paint Houses" di Charles Brandt, il film è una riflessione sul tempo che passa, sul rimpianto e sulla solitudine che accompagna una vita di violenza e segreti. È un film lungo, meditato, che chiude idealmente un cerchio nella filmografia gangster di Scorsese.

The Irishman

7. The Untouchables - Gli intoccabili (1987)

The Untouchables - Gli intoccabili è la versione stilizzata e quasi eroica di Brian De Palma della lotta tra l'agente Eliot Ness e il leggendario gangster Al Capone nella Chicago del proibizionismo.

Robert De Niro offre un'interpretazione potente di Capone, mentre Kevin Costner è il determinato Ness. Ma è Sean Connery che ruba la scena e vince l'Oscar come miglior attore non protagonista per il ruolo del poliziotto veterano Jim Malone, la guida morale della squadra. La colonna sonora epica e indimenticabile è opera del maestro Ennio Morricone. Il film è famoso per alcune sequenze iconiche, come la sparatoria alla stazione ferroviaria che omaggia la scena della scalinata di Odessa da "La corazzata Potëmkin". Un film che mescola storia e leggenda con grande impatto visivo.

The Untouchables - Gli intoccabili

6. The Departed - Il bene e il male (2006)

Martin Scorsese finalmente vince l'Oscar alla regia con The Departed - Il bene e il male, un thriller poliziesco teso e complesso ambientato a Boston. Non è mafia italiana, ma mafia irlandese e agenti sotto copertura, che si infiltrano su fronti opposti: la polizia e l'organizzazione criminale.

Il film è un remake del capolavoro hongkonghese "Infernal Affairs" e riesce a mantenere alta la tensione per tutta la sua durata. Vanta un cast stellare: Leonardo DiCaprio e Matt Damon nei ruoli principali degli infiltrati, Jack Nicholson scatenato come boss criminale, e un gruppo di supporto eccezionale con Mark Wahlberg (nominato all'Oscar), Martin Sheen e Vera Farmiga. È un gioco al massacro psicologico e fisico, dove nessuno sa di chi fidarsi. Un film che ti tiene incollato alla poltrona fino all'ultima, scioccante scena.

The Departed - Il bene e il male

5. Casinò (1995)

Ancora Martin Scorsese che scava nel cuore oscuro del crimine organizzato, questa volta concentrandosi sul mondo dei casinò di Las Vegas negli anni '70 e '80. Casinò è un'immersione totale nel controllo che la mafia esercitava sul gioco d'azzardo, con un mix letale di denaro, potere e violenza.

Robert De Niro interpreta un personaggio basato su Frank "Lefty" Rosenthal, un allibratore associato alla mafia che gestiva diversi casinò. Joe Pesci è nuovamente esplosivo nel ruolo di Nicky Santoro, ispirato al gangster Anthony Spilotro. Sharon Stone ha ricevuto una nomination all'Oscar per la sua interpretazione della moglie problematica di De Niro. Il film è noto per il suo montaggio serrato, la narrazione in voice-over da più punti di vista e la straordinaria attenzione ai dettagli visivi e ai costumi, che cambiano continuamente per riflettere l'opulenza del periodo e la discesa dei personaggi.

Casinò

4. Scarface (1983)

Dite addio al bravo ragazzo e salutate il re del crimine. Scarface di Brian De Palma è l'ascesa e la caduta di Tony Montana, un rifugiato cubano che arriva in America e scala la vetta del traffico di droga con brutalità e ambizione sfrenata.

Al Pacino è semplicemente iconico nel ruolo di Tony Montana, con la sua energia febbrile e il suo accento esagerato che è diventato parte della cultura pop. La sceneggiatura è stata scritta da Oliver Stone mentre lottava con la sua dipendenza dalla cocaina, e si sente tutta l'intensità. Anche se all'uscita fu controverso per la violenza e il linguaggio esplicito, è diventato un cult assoluto, amato per la sua audacia, le sue battute taglienti e l'estetica eccessiva tipica degli anni '80. Un film che ti prende a schiaffi e non ti lascia più.

Scarface

3. C'era una volta in America (1984)

C'era una volta in America è l'epopea maestosa e malinconica di Sergio Leone sul crimine organizzato a New York. Non il solito gangster movie, ma un viaggio attraverso il tempo, l'amicizia, il tradimento e i rimpianti, raccontato con uno stile visivo mozzafiato.

Questo è stato il sogno di una vita per Leone, un progetto che ha covato per anni. La versione originale, voluta dal regista, dura quasi quattro ore e alterna magistralmente diversi piani temporali, creando un senso di nostalgia e perdita unico. Purtroppo, per la distribuzione americana fu brutalmente tagliato e rimontato in ordine cronologico, perdendo gran parte del suo impatto artistico (evitate quella versione!). La colonna sonora di Ennio Morricone è semplicemente sublime, un personaggio a sé stante che amplifica l'emozione di ogni sequenza. Robert De Niro e James Woods offrono interpretazioni indimenticabili. Un'opera d'arte che richiede tempo, ma ripaga con un'intensità rara.

C'era una volta in America

2. Quei bravi ragazzi (1990)

Quei bravi ragazzi è l'adrenalina pura di Martin Scorsese che racconta la vita nel crimine come nessun altro. Basato sulla storia vera di Henry Hill, il film ti trascina dentro il mondo della mafia con un ritmo frenetico e uno stile visivo inconfondibile.

Scorsese usa la voce fuori campo in maniera magistrale e la colonna sonora è una playlist pazzesca che ti catapulta direttamente negli anni '50, '60 e '70. Joe Pesci ha vinto un Oscar per la sua interpretazione esplosiva di Tommy DeVito (un personaggio basato sul mafioso realmente esistito Tommy DeSimone), e la sua famosa scena "Ti sembro un pagliaccio?" è nata in parte dall'improvvisazione basata su un aneddoto reale raccontato da Pesci a Scorsese. È crudo, divertente, terrificante e incredibilmente avvincente dall'inizio alla fine.

Quei bravi ragazzi

1. Il padrino (1972)

Preparatevi a immergervi nel capolavoro assoluto del cinema sulla mafia. Il Padrino non è solo un film, è un'esperienza, un affresco potente sulla famiglia, il potere e il sogno americano corrotto.

Francis Ford Coppola ha dovuto lottare con la Paramount per avere Al Pacino nel ruolo di Michael Corleone, che lo studio considerava troppo basso, e per avere Marlon Brando (nonostante la sua reputazione difficile) per il ruolo iconico di Vito Corleone. Immaginate il film senza di loro! La colonna sonora malinconica e bellissima di Nino Rota è diventata leggendaria, anche se fu inizialmente squalificata dagli Oscar perché parte del tema era già stata usata in un suo film precedente. Ogni scena è iconica, ogni dialogo cesellato. Un film che ha ridefinito il genere e il cinema stesso. Imperdibile, punto.

Il padrino

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