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I migliori film in cui gli alieni sono buoni

Dimentica gli invasori spaziali e i mostri assetati di sangue. Esiste un lato del cinema di fantascienza dove gli extraterrestri non sono una minaccia, ma alleati, amici o semplicemente visitatori pacifici. Preparati a scoprire storie commoventi e avventure galattiche in cui l'incontro con l'ignoto porta speranza anziché distruzione.

Starman
Incontri ravvicinati del terzo tipo
The Abyss

Per decenni, il cinema ci ha abituato all'idea che ogni incontro con gli alieni fosse sinonimo di invasione e distruzione, alimentando la nostra paura dell'ignoto cosmico. Tuttavia, un filone altrettanto affascinante della fantascienza esplora la possibilità di incontri pacifici, dove gli esseri da altri mondi si rivelano benevoli, saggi o semplicemente bisognosi di aiuto.

Queste storie spesso ribaltano i cliché, costringendoci a riflettere sulla nostra stessa umanità e sui nostri pregiudizi. Invece di temere l'arrivo di navi spaziali, impariamo a empatizzare con creature diverse da noi, scoprendo che la vera minaccia potrebbe non venire dalle stelle, ma dalla nostra incapacità di comprendere e accettare chi è differente.

Alcuni di questi film sono diventati veri e propri cult, capaci di toccare corde emotive profonde e lasciare un segno indelebile nell'immaginario collettivo. Ci mostrano che l'incontro con l'alieno può essere un'opportunità di crescita, di scoperta e, inaspettatamente, di amicizia. Esplorare questo sottogenere è un viaggio affascinante che ci invita a guardare oltre le nostre paure e a considerare la vastità del cosmo non solo come uno spazio sconfinato e pericoloso, ma anche come un luogo di potenziali connessioni e meraviglie inattese.

14. Men in Black (1997)

E se gli alieni vivessero già tra noi, mimetizzati tra la popolazione umana? Questa è la premessa divertente e ingegnosa di Men in Black. L'organizzazione segreta dei Men in Black (MiB) ha il compito di monitorare, regolare e nascondere la presenza aliena sulla Terra. Sebbene il film presenti anche alieni pericolosi e criminali, molti degli esseri extraterrestri che vediamo sono semplicemente immigrati che cercano di vivere le loro vite sul nostro pianeta, alcuni bizzarri, altri perfettamente integrati.

La chimica tra i protagonisti, l'agente K (un impassibile Tommy Lee Jones) e l'agente J (un carismatico Will Smith), è il motore comico e narrativo del film. Gli effetti speciali, sia pratici che in CGI, sono stati molto lodati all'epoca per aver dato vita a una vasta gamma di creature aliene fantasiose, molte delle quali progettate dal leggendario Rick Baker. È un film d'azione e commedia che gioca con l'idea del 'diverso' in modo leggero e divertente, suggerendo che l'universo è molto più affollato e strano di quanto pensiamo, e non necessariamente ostile.

Men in Black

13. District 9 (2009)

District 9 presenta un'immagine degli alieni molto diversa dalla norma: non sono visitatori potenti o amichevoli, ma rifugiati maltrattati e segregati sulla Terra. Ambientato in Sudafrica, il film utilizza la fantascienza come potente allegoria delle ingiustizie sociali e del razzismo (in particolare l'apartheid). Sebbene la situazione sia brutale e complessa, alcuni degli alieni, soprannominati 'Gamberoni', sono chiaramente presentati come vittime e figure per cui provare empatia, in particolare il personaggio di Christopher Johnson.

Il regista Neill Blomkamp ha sviluppato il film da un suo cortometraggio e ha scelto uno stile quasi documentaristico per conferire realismo alla narrazione. L'attore protagonista, Sharlto Copley, era un amico di Blomkamp senza precedenti esperienze da attore protagonista e ha improvvisato gran parte dei suoi dialoghi, creando una performance incredibilmente viscerale. Il film non offre risposte facili, ma costringe lo spettatore a confrontarsi con temi difficili attraverso gli occhi di esseri 'alieni' che sono, in fondo, molto simili a noi nella loro sofferenza e desiderio di libertà.

District 9

12. Super 8 (2011)

Super 8, diretto da J.J. Abrams e prodotto da Steven Spielberg, è un affettuoso omaggio ai film di fantascienza degli anni '80, in particolare quelli dello stesso Spielberg. La storia segue un gruppo di ragazzi che, mentre girano un film amatoriale in Super 8, assistono a un disastro ferroviario che libera una creatura extraterrestre. Inizialmente la creatura sembra una minaccia terrificante, ma la verità sulla sua natura e sui suoi scopi si rivela essere più complessa e, in un certo senso, tragica.

Il film cattura perfettamente l'atmosfera dell'epoca, con un cast di giovani attori davvero talentuosi che portano sullo schermo dinamiche realistiche di amicizia e crescita. La creatura aliena, progettata con un mix di effetti pratici e CGI, è terrificante ma anche capace di suscitare empatia una volta compreso il suo dramma. È un film che mescola suspense, avventura e un tocco di malinconia, ricordandoci che a volte ciò che sembra un mostro è solo qualcuno (o qualcosa) che cerca disperatamente di tornare a casa.

Super 8

11. Il quinto elemento (1997)

Nel coloratissimo e frenetico universo de Il quinto elemento di Luc Besson, gli alieni sono una presenza costante e variegata. Non tutti sono amichevoli (ciao Mangalores!), ma il film presenta sicuramente esseri alieni che sono fondamentali per la salvezza dell'universo. Primo fra tutti, Leeloo (Milla Jovovich), l'essere supremo che rappresenta il 'quinto elemento' necessario per sconfiggere il Male Assoluto. Poi ci sono i Mondoshawan, gli antichi custodi delle armi, e persino l'aliena cantante lirica Diva Plavalaguna.

Il design visivo del film è pazzesco e unico, con i costumi disegnati dal leggendario stilista Jean-Paul Gaultier che definiscono l'estetica futuristica e sopra le righe. L'interpretazione della Diva Plavalaguna, con la sua incredibile performance canora (in realtà una combinazione della voce di un soprano e manipolazioni digitali), è uno dei momenti più alti e inaspettati del film. È un'opera di fantascienza ipercinetica, con un senso dell'umorismo distintivo e un cuore che batte per l'amore e la vita.

Il quinto elemento

10. Guardiani della Galassia (2014)

Ok, non sono i 'classici' alieni che arrivano sulla Terra, ma i protagonisti di Guardiani della Galassia sono sicuramente alieni (o comunque non umani terrestri) e sono indubbiamente i 'buoni', salvatori della galassia per giunta! Questo film del Marvel Cinematic Universe, diretto da James Gunn, ha preso un gruppo di personaggi dei fumetti relativamente sconosciuti e li ha trasformati in superstar grazie a un mix irresistibile di azione, umorismo irriverente e un cuore enorme.

Il cast corale è eccezionale, con Chris Pratt nei panni del terrestre Peter Quill/Star-Lord, Zoe Saldana come la letale Gamora, Dave Bautista come il letterale Drax, e le voci di Bradley Cooper e Vin Diesel per Rocket Raccoon e Groot (che, ricordiamolo, all'inizio diceva solo 'Io sono Groot'). La colonna sonora, l'"Awesome Mix Vol. 1", composta da canzoni pop e rock degli anni '70 e '80, è diventata famosa quanto il film stesso ed è parte integrante della sua personalità. È un'avventura spaziale scatenata e divertente che celebra la famiglia trovata e l'eroismo improbabile.

Guardiani della Galassia

9. Paul (2011)

Cosa succede quando due nerd inglesi in viaggio attraverso l'America si imbattono in un alieno sarcastico e fumatore in fuga dal governo? Ottieni Paul, una commedia sci-fi esilarante scritta e interpretata dalla coppia Simon Pegg e Nick Frost. L'alieno Paul, doppiato da Seth Rogen nella versione originale, è tutto fuorché minaccioso; è un tipo simpatico, un po' sboccato, che cerca solo di tornare a casa dopo decenni di 'consulenza' forzata al governo americano (ispirando molta cultura pop lungo la strada).

Il film è pieno zeppo di riferimenti e battute sulla fantascienza, da E.T. a Guerre Stellari, ed è un vero e proprio atto d'amore per il genere. L'animazione di Paul è fluidamente integrata con l'azione reale, rendendolo un personaggio credibile (e divertente) all'interno del mondo del film. La chimica tra Pegg, Frost e la voce di Rogen è il cuore della commedia. È una visione leggera e divertente che dimostra che non tutti gli alieni in fuga sono ostili; alcuni vogliono solo fare un tiro e godersi il viaggio.

Paul

8. Ultimatum alla Terra (1951)

Ultimatum alla Terra, il classico della fantascienza del 1951, ci presenta uno degli alieni più iconici del cinema: Klaatu. Arrivato sulla Terra con il suo potentissimo robot Gort, Klaatu non viene per conquistare, ma per consegnare un messaggio cruciale all'umanità: smettete di portare la vostra aggressività nello spazio o affronterete le conseguenze. In un'epoca di Guerra Fredda e paura atomica, il film era un potente appello alla pace e alla cooperazione.

Michael Rennie interpreta Klaatu con una calma dignità che lo rende credibile come un essere superiore ma preoccupato per il nostro futuro. La frase 'Klaatu barada nikto', pronunciata per fermare Gort, è diventata leggendaria e oggetto di infinite interpretazioni e omaggi. Il film evita gli effetti speciali stravaganti per concentrarsi sul messaggio e sull'atmosfera di tensione e diffidenza. È un esempio lampante di come la fantascienza possa essere uno specchio per la società e un veicolo per importanti riflessioni morali.

Ultimatum alla Terra

7. Avatar (2009)

In Avatar, il concetto di 'alieni buoni' è ribaltato: siamo noi umani gli invasori su Pandora, e i Na'vi, gli imponenti esseri blu nativi del pianeta, sono coloro che difendono la loro casa e la loro cultura. Diretto da James Cameron, il film è stato rivoluzionario per la sua tecnologia 3D e di performance capture, creando un mondo alieno incredibilmente dettagliato e immersivo. Seguiamo Jake Sully, un marine paralizzato che si infiltra tra i Na'vi tramite un corpo ibrido (avatar) e finisce per schierarsi dalla loro parte.

La lingua Na'vi è stata creata appositamente per il film da un linguista, con oltre 1000 parole sviluppate. Il mondo di Pandora, con la sua flora e fauna bioluminescenti e interconnesse, è un personaggio a sé stante, ispirato a diverse foreste pluviali terrestri. Il film affronta temi ecologici e anti-coloniali, presentando i Na'vi non come semplici 'alieni', ma come un popolo con una profonda connessione spirituale con il loro ambiente. Un'esperienza visiva mozzafiato che ci invita a riflettere sul nostro impatto sul pianeta.

Avatar

6. Il gigante di ferro (1999)

Nonostante sia un robot gigante venuto dallo spazio, il protagonista de Il gigante di ferro incarna la pura bontà e l'innocenza. Questo gioiello dell'animazione, diretto da Brad Bird (futuro regista de Gli Incredibili), racconta la storia di un ragazzino che fa amicizia con un enorme robot con un passato militare, ma che decide di essere chi vuole essere, scegliendo di non essere un'arma. Ambientato durante la Guerra Fredda, il film è una potente allegoria contro la paura e la militarizzazione.

Vin Diesel ha prestato la voce al Gigante, insistendo per dire solo le poche parole che il personaggio pronuncia, in particolare la frase chiave 'Sono Superman'. Nonostante l'iniziale insuccesso al botteghino, il film ha guadagnato nel tempo uno status di cult ed è universalmente lodato per la sua animazione, la sua scrittura intelligente e il suo messaggio toccante. È un film che scalda il cuore e fa riflettere, dimostrando che la vera natura di un essere non è determinata dalla sua origine, ma dalle sue scelte.

Il gigante di ferro

5. The Abyss (1989)

Immaginate una stazione di ricerca sottomarina isolata, un team di scienziati e operai, e l'improvvisa scoperta di una presenza aliena negli abissi. Questo è l'intenso scenario di The Abyss, un film di James Cameron che unisce thriller sottomarino, fantascienza e un messaggio di speranza. Gli alieni qui non arrivano dallo spazio, ma dalle profondità oceaniche, e la loro natura si rivela essere sorprendentemente benevola.

Le riprese di The Abyss furono notoriamente difficili, con gran parte del film girato in enormi serbatoi d'acqua. Gli attori trascorsero lunghi periodi sott'acqua, imparando a fare immersioni. Il film è anche celebre per aver utilizzato una delle prime e più riuscite applicazioni della computer grafica per creare la sequenza del 'pseudopode acquatico', l'entità aliena fatta d'acqua che interagisce con i protagonisti. È un film che esplora la capacità umana di superare le avversità e l'importanza della comunicazione, anche con forme di vita radicalmente diverse.

The Abyss

4. Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977)

Prima di E.T., Steven Spielberg ci ha regalato un altro sguardo di meraviglia verso il cielo con Incontri ravvicinati del terzo tipo. Qui gli alieni non sono personaggi con cui interagire direttamente per la maggior parte del tempo, ma una presenza misteriosa e maestosa che comunica attraverso suoni e simboli. La storia segue diverse persone, tra cui un operaio elettrico interpretato da Richard Dreyfuss, attratte inspiegabilmente verso un luogo specifico dove avverrà il 'contatto'.

Uno degli elementi più iconici del film è la sequenza di comunicazione musicale, basata su una semplice melodia di cinque note che funge da linguaggio universale. Il consulente musicale del film, John Williams (ancora lui!), ha lavorato a stretto contatto con Spielberg per creare questa frase distintiva. Gli effetti speciali per l'epoca erano rivoluzionari, in particolare la rappresentazione delle navi aliene e dell'imponente astronave madre, che incutono timore reverenziale piuttosto che paura. È un film che celebra la curiosità e la speranza nell'incontro con l'ignoto.

Incontri ravvicinati del terzo tipo

3. Starman (1984)

Chi l'avrebbe mai detto che John Carpenter, il maestro dell'horror e dell'azione, potesse dirigere una storia d'amore fantascientifica così delicata e commovente? Starman presenta un alieno (interpretato splendidamente da Jeff Bridges, che ottenne una nomination all'Oscar per questo ruolo) che assume le sembianze del defunto marito di una giovane vedova (Karen Allen) per chiedere aiuto e tornare a casa. Non c'è minaccia, solo il desiderio di capire e connettersi.

Il film è un road movie atipico, dove l'alieno impara a conoscere l'umanità attraverso gli occhi della sua compagna di viaggio, scoprendo sia la bellezza che le assurdità del nostro mondo. Jeff Bridges ha studiato il comportamento degli uccelli e dei bambini piccoli per creare la sua interpretazione di un essere che sperimenta tutto per la prima volta. La colonna sonora di Jack Nitzsche contribuisce all'atmosfera sognante e malinconica del film. È una gemma nascosta degli anni '80 che dimostra come la fantascienza possa essere profondamente umana.

Starman

2. Arrival (2016)

Arrival è un capolavoro di fantascienza che ridefinisce il concetto di comunicazione con l'ignoto. Dimenticate le invasioni spaziali: qui gli alieni, i misteriosi Eptapodi, arrivano sulla Terra con un intento completamente diverso, che la brillante linguista Louise Banks (una superba Amy Adams) cerca disperatamente di comprendere. Diretto con maestria da Denis Villeneuve, il film è un'esplorazione profonda del linguaggio, del tempo e della connessione umana.

Gli Eptapodi sono creature visivamente uniche, progettate per apparire completamente aliene, quasi come gigantesche mani con sette dita. La loro lingua scritta, fatta di complessi cerchi di inchiostro, è stata sviluppata da un artista e linguista per essere logica ma totalmente diversa da qualsiasi lingua umana. La narrazione, che gioca con la linearità del tempo, è uno dei punti di forza del film e richiede attenzione, ma ripaga con una profonda riflessione sulla percezione e il destino. È un film che rimane con te a lungo dopo i titoli di coda.

Arrival

1. E.T. l'extra-terrestre (1982)

Preparate i fazzoletti! E.T. l'extra-terrestre non è solo un film sugli alieni buoni, è LA storia per eccellenza sull'amicizia incondizionata che trascende ogni confine. Diretto dal maestro Steven Spielberg, questo classico senza tempo ha toccato il cuore di generazioni, narrando l'incontro tra un piccolo essere dallo spazio, tenero e curioso, e un bambino solitario di nome Elliott.

Sapevate che la voce di E.T. fu creata mescolando 18 suoni diversi, inclusi rutti, il respiro di un tasso e persino la voce della moglie di Spielberg che si era raffreddata? Un mix davvero unico per un personaggio iconico! La performance di Henry Thomas, che interpretò Elliott, fu così commovente durante il provino (pensando alla morte del suo cane) che Spielberg pianse e lo assunse sul posto. La colonna sonora di John Williams, poi, è pura magia; si dice che Spielberg fosse così commosso da una scena da chiedere a Williams di dirigerla con l'orchestra in tempo reale per far combaciare musica e azione perfettamente. Un'esperienza cinematografica pura e indimenticabile che celebra l'empatia e la meraviglia.

E.T. l'extra-terrestre

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