I film sulla mafia da vedere assolutamente
Immergiti nel mondo oscuro e affascinante della criminalità organizzata. Ecco una selezione imperdibile dei migliori film sulla mafia che hanno segnato la storia del cinema.



Il genere mafia, o "gangster movie", ha sempre esercitato un fascino particolare sul pubblico, esplorando temi universali come il potere, la lealtà, il tradimento e la redenzione.
Dai capolavori epici che raccontano saghe familiari decennali, come "Il padrino" di Francis Ford Coppola, che ha elevato il genere a vette artistiche inarrivabili, ai ritratti crudi e iperrealistici della vita criminale quotidiana, magistralmente diretti da Martin Scorsese in film come "Quei bravi ragazzi" e "Casinò".
Queste pellicole non sono solo storie di violenza e crimine; sono spesso profonde analisi della società americana (e non solo), che mostrano il lato oscuro del sogno americano o le radici complesse del fenomeno criminale in diverse culture. Attori iconici hanno costruito carriere su questi ruoli, diventando volti indimenticabili associati a personaggi leggendari.
Esplorare questo genere significa confrontarsi con regie potenti, sceneggiature affilate e interpretazioni memorabili che continuano a influenzare il cinema contemporaneo. Preparati a un viaggio intenso tra onore e disonore, famiglia e affari sporchi.
12. Gomorra (2008)
Basato sul bestseller di Roberto Saviano, Gomorra non è una storia di gangster hollywoodiana, ma un ritratto crudo e potentemente realistico della Camorra, la mafia napoletana. Matteo Garrone dirige questo film corale che segue le vite intrecciate di diverse persone coinvolte a vari livelli nel sistema criminale, dai ragazzini che sognano di diventare boss ai riciclatori di rifiuti tossici.
Il film evita qualsiasi romanticizzazione della vita criminale, mostrando invece la sua brutalità, la sua miseria e il suo impatto devastante sul tessuto sociale. È un'opera di denuncia sociale e un film d'inchiesta che ti sbatte in faccia la realtà di un sistema di potere tentacolare e spietato. Ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes e ha generato una fortunata serie TV, a testimonianza del suo impatto e della sua importanza.

11. La promessa dell'assassino (2007)
David Cronenberg, maestro del body horror e del thriller psicologico, si avventura nel mondo della mafia russa (la Bratva) con La promessa dell'assassino. Il film è un'esplorazione cupa e brutale dei rituali, dei codici d'onore e della violenza intrinseca di questa organizzazione criminale, ambientata nella Londra contemporanea.
Viggo Mortensen offre una performance assolutamente ipnotica e fisicamente impegnativa nei panni di Nikolai Luzhin, un misterioso autista le cui lealtà sono ambigue. C'è una scena di combattimento in una sauna che è diventata leggendaria per la sua brutalità e il suo realismo scioccante. È un film teso e inquietante che non lesina sulla violenza, ma che scava anche a fondo nella psicologia dei suoi personaggi e nelle dinamiche di potere all'interno della Bratva.

10. Crocevia della morte (1990)
I fratelli Coen portano il loro stile unico e il loro humour nero nel mondo dei gangster con Crocevia della morte. Ambientato negli anni '30, il film è un intricato noir che segue le vicende di Tom Reagan, il consigliere di un boss mafioso irlandese, mentre cerca di destreggiarsi tra faide, tradimenti e doppi giochi, con un cappello che sembra avere vita propria.
I dialoghi sono affilati e idiosincratici, tipici dei Coen, e la trama è complessa e piena di svolte inaspettate. Gabriel Byrne offre una performance magnetica nel ruolo del protagonista tormentato, affiancato da un John Turturro indimenticabile. È un film che richiede attenzione per cogliere tutte le sue sfumature, ma che ripaga con una regia impeccabile e un'atmosfera unica nel suo genere.

9. Era mio padre (2002)
Era mio padre è un dramma cupo e stilisticamente raffinato ambientato durante la Grande Depressione. Tom Hanks, in uno dei suoi ruoli più inaspettati e oscuri, interpreta Michael Sullivan, un killer della mafia irlandese che si ritrova in fuga con il figlio dodicenne dopo che la sua famiglia viene colpita da una tragedia legata al suo "lavoro".
Diretto da Sam Mendes (American Beauty), il film è visivamente sontuoso, grazie alla fotografia magistrale di Conrad L. Hall (il suo ultimo lavoro), che usa luci e ombre in modo espressionistico per creare un'atmosfera di pericolo e malinconia. È una storia potente e commovente sul legame tra padre e figlio in circostanze estreme, con un cast di supporto stellare che include Paul Newman, Jude Law e Daniel Craig.

8. Bronx (1993)
Bronx segna l'esordio alla regia di Robert De Niro ed è un film profondamente personale, basato sulla pièce teatrale autobiografica di Chazz Palminteri, che qui interpreta anche uno dei ruoli principali. È una storia di formazione ambientata nel Bronx degli anni '60, che esplora il difficile percorso di un giovane diviso tra l'affetto per il padre onesto e lavoratore (interpretato dallo stesso De Niro) e il fascino pericoloso del boss locale, Sonny (Palminteri).
Il film pone domande cruciali sulle scelte che definiscono la nostra vita e sull'influenza delle persone che ci circondano. È un racconto potente sull'innocenza perduta e sulle strade divergenti che la vita può prendere, con dialoghi affilati e personaggi indimenticabili che ti restano impressi.

7. Donnie Brasco (1997)
Basato su una storia vera, Donnie Brasco racconta l'incredibile e pericolosa missione di Joe Pistone, un agente dell'FBI che si infiltra per anni nella famiglia Bonanno di New York sotto l'identità fittizia di Donnie Brasco.
Il film funziona splendidamente grazie alla chimica tra Johnny Depp, nel ruolo dell'agente infiltrato diviso tra i suoi due mondi, e Al Pacino, che offre una delle sue interpretazioni più toccanti e sfumate nei panni del vecchio e disilluso gangster Lefty Ruggiero, che prende Donnie sotto la sua ala. È un ritratto intimo e realistico della vita all'interno della mafia e del pesante tributo psicologico che l'infiltrazione richiede, sia per l'agente che per coloro che, involontariamente, lo accolgono nel loro mondo.

6. The Untouchables - Gli intoccabili (1987)
Chicago, era del Proibizionismo. La lotta tra il celebre gangster Al Capone e un gruppo di incorruttibili agenti federali è il cuore pulsante di Gli intoccabili. Brian De Palma dirige questo film con il suo stile visivo distintivo, creando sequenze d'azione tese e stilizzate che sono diventate leggendarie.
Kevin Costner interpreta Eliot Ness, l'agente determinato a fermare Capone, mentre Robert De Niro offre una breve ma potentissima performance nei panni del boss. Ma è Sean Connery a rubare la scena e a vincere l'Oscar come miglior attore non protagonista per il suo ruolo del veterano poliziotto irlandese Jim Malone, l'unico a capire come affrontare Capone. La colonna sonora epica di Ennio Morricone aggiunge ulteriore grandezza a questa classica storia di bene contro male.

5. Casinò (1995)
Dopo Quei bravi ragazzi, Martin Scorsese torna a esplorare il mondo della malavita, ma questa volta si sposta a Las Vegas negli anni '70 e '80, quando i casinò erano ancora saldamente nelle mani della mafia. Casinò riunisce il trio d'oro Scorsese-De Niro-Pesci per raccontare la vera storia di Frank "Lefty" Rosenthal e Anthony "Tony the Ant" Spilotro.
Il film è un'immersione totale nel luccicante e violento mondo del gioco d'azzardo, mostrando come la mafia "mungesse" i profitti dei casinò. Robert De Niro è impeccabile nel ruolo del gestore efficiente e meticoloso, mentre Joe Pesci è terrificante e carismatico come il suo braccio violento. Sharon Stone offre una performance potentissima e straziante nei panni della moglie problematica di De Niro, per la quale vinse un Golden Globe e ricevette una nomination all'Oscar. È un affresco dettagliato e spietato di un'epoca d'oro del crimine organizzato.

4. Scarface (1983)
Scarface è sinonimo di eccesso, ambizione sfrenata e caduta rovinosa. Brian De Palma dirige Al Pacino in una delle sue interpretazioni più iconiche e sopra le righe: Tony Montana, un rifugiato cubano che arriva a Miami e scala la vetta del narcotraffico con una violenza inaudita e una fame insaziabile.
Il film, scritto da Oliver Stone, è un affresco brutale e stilizzato degli anni '80, con le sue mode eccessive e il suo lato oscuro. Al Pacino incarna perfettamente la follia e la grandezza tragica di un uomo che vuole tutto e subito, e le sue battute sono entrate nella storia del cinema ("Say hello to my little friend!"). All'epoca fu accolto con reazioni contrastanti per la sua violenza esplicita, ma col tempo è diventato un vero e proprio cult, influenzando generazioni di registi e artisti.

3. C'era una volta in America (1984)
Un'epopea che trascende il genere gangster per diventare un'indagine sulla memoria, l'amicizia e il sogno americano visto attraverso gli occhi di Noodles, un ex gangster ebreo newyorkese. C'era una volta in America è il testamento cinematografico di Sergio Leone, un film mastodontico e lirico che salta avanti e indietro nel tempo, intrecciando passato e presente in un modo che ti cattura e non ti lascia più.
La colonna sonora malinconica e struggente di Ennio Morricone è un personaggio a sé stante, capace di evocare nostalgia e rimpianto con poche note. Le interpretazioni di Robert De Niro e James Woods sono potenti e sfaccettate, dando vita a personaggi complessi e tormentati. Sapevate che la versione distribuita inizialmente in America fu pesantemente tagliata e rimontata in ordine cronologico, snaturando completamente la visione di Leone e ottenendo scarso successo? Fortunatamente, oggi possiamo godere della versione integrale che rende giustizia a questo capolavoro assoluto.

2. Quei bravi ragazzi (1990)
Se Il padrino è l'opera, Quei bravi ragazzi è il rock and roll della mafia. Martin Scorsese ci trascina in un vortice adrenalinico nella vita di Henry Hill, un ragazzo che sogna di diventare un gangster e ci riesce, per poi scoprirne il prezzo altissimo.
La sua regia è pura energia: montaggio frenetico, voice-over che ti inchioda allo schermo e sequenze iconiche, come l'entrata al Copacabana ripresa in un unico, fluidissimo piano sequenza che è diventato un vero e proprio studio di caso cinematografico. Il trio Ray Liotta, Robert De Niro e Joe Pesci (quest'ultimo premiato con l'Oscar per la sua interpretazione esplosiva e imprevedibile) è semplicemente perfetto nel ritrarre la brutalità e il fascino perverso di quel mondo. È un viaggio affascinante e terrificante allo stesso tempo nella quotidianità, nelle regole non scritte e nella paranoia del crimine organizzato.

1. Il padrino (1972)
Preparatevi a entrare nel cuore pulsante della malavita italo-americana con Il padrino. Questo non è solo un film, ma un'epopea che ha definito un genere e plasmato la cultura popolare. La regia magistrale di Francis Ford Coppola, unita a interpretazioni monumentali come quelle di Marlon Brando nei panni dell'iconico Don Vito Corleone e di un giovanissimo, intensissimo Al Pacino nel ruolo di Michael, creano un affresco indimenticabile di potere, famiglia e tradimento.
Sapevate che la Paramount non voleva Brando per il ruolo del Padrino e Coppola dovette fare un provino 'segreto' per convincerli? O che la celebre colonna sonora di Nino Rota, così centrale nell'atmosfera del film, fu inizialmente squalificata dagli Oscar perché il tema principale era già stato usato in un film precedente? Ogni scena, ogni dialogo è scolpito con una precisione sbalorditiva, rendendo questo film un capolavoro assoluto che continua a risuonare per la sua profondità e il suo impatto emotivo.
